Francesco

Avv. Francesco Rocco di Torrepadula

Il giorno della mia laurea, all’apertura delle porte dell’aula in cui avevo discusso la tesi, a ricevermi trovai papà, il quale mi disse testualmente: “ora puoi cominciare a studiare”.

Papà era così, non si accontentava mai del risultato raggiunto, non si sedeva mai a godersi un successo, era sempre pronto alla ricerca del miglioramento, del perfezionamento, del quid che riteneva gli mancasse per fare il passo successivo.
Papà mi ha insegnato che fare l’avvocato è cuore e scienza. Cuore perché, fino all’ultimo, si è appassionato e ha sofferto con i suoi clienti, prendendo sulle sue spalle ogni problema e condividendolo con chi assisteva. Scienza perché, fino all’ultimo, ha studiato senza “fidarsi mai della sua memoria” (come sempre mi ripeteva).

Noi abbiamo ricevuto questo testimone.

Nicola Rocco di Torrepadula

Tre grandi passioni, tutte alimentate da una incessante curiosità e coltivate, sino alla fine, con grande umiltà: musica, aeronautica e diritto.

Sempre pronto a vedere la questione da un’altra prospettiva – quella del suo interlocutore o contraddittore – nella consapevolezza che “se la forza della matematica è quella di non essere una opinione, la forza del diritto è proprio quella di essere una opinione”, secondo un principio caro al Prof. Satta.

Eloisa Rocco di Torrepadula

Quando i termini erano stretti, quando un problema sembrava non avere risposta, quando chiunque si sarebbe scoraggiato, Francesco Rocco di Torrepadula, l’Avvocato Rocco, mi diceva: “Parsifal, mettiti alla mitragliatrice!”

E così, insieme nella trincea, dietro al video del computer, iniziavamo a studiare, discutere e scrivere e, fuori dal tempo, ciò che prima sembrava impossibile, sotto le battute della tastiera prendeva via via sempre più forma. Quante tesi, quante antitesi, per poi giungere sempre a una sintesi condivisa. Da un’idea, da una semplice intuizione sapeva tirar fuori una difesa vincente, con la stessa maestria e apparente semplicità con cui un esperto scultore riesce a far emergere l’anima di una pietra grezza.

Instancabile studioso, sempre alla ricerca della perfezione, della forma migliore per rendere il messaggio più efficace. “La forma è sostanza!” mi ripeteva.

Un uomo giusto, un galantuomo dalla cultura sterminata, altruista e generoso, nella vita e nella professione. Un signore di altri tempi. Amante della musica classica, dell’aeronautica e dell’universo, l’avvocato Rocco è stato per me un secondo padre, una guida esperta e amorevole che mi ha concesso il privilegio di stare al suo fianco, misurandosi con me alla pari, condividendo gioie e dolori, con inarrivabile umiltà.

Luca Scarnato